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Piovono miracoli

“Piovono miracoli”: con queste parole Don Stefano ha concluso l’omelia del funerale di Filippo.

Più che un funerale è stata una festa, tutti quelli che erano presenti e con cui ho parlato me l’hanno confermato. D’altra parte, se un bambino va in Paradiso, credo sia doveroso fare festa.

Non nego che sentiamo la sua mancanza. Filippo era un bambino particolare, ti riempiva tutta la casa, era esigente e coinvolgente.

Ma non siamo disperati, tristi sì, ma non disperati.

Ammetto di aver pensato che sarei stata molto peggio, che non sarei più riuscita a mangiare, che non mi sarei più ripresa. Mi immaginavo in lacrime sul suo letto a stringere i suoi peluches.

Ma tutto questo non è successo.

Durante la giornata ci sono momenti più duri. Quando apparecchio la tavola e metto solo 4 piatti anziché 5, quando rifaccio i letti la mattina, e il suo non devo più rifarlo, quando tolgo i panni dallo stendino e non ci sono più i suoi vestiti…

Ma nel mio cuore regna la pace, sono serena, riesco a prendermi cura di Francesco e Giovanni, riesco a scherzare con Stefano senza essere presa da tristezze e malinconie.

E dato che non sto prendendo psicofarmaci o tranquillanti, non bevo, non mi drogo, esiste solo una parola per descrivere quello che sta succedendo: miracolo.

I miracoli, ci insegna la Chiesa, non sono solo paralitici che si alzano e camminano, statue della Madonna che piangono sangue, risvegli dal coma e ciechi che riacquistano la vista.

I miracoli succedono ogni giorno, sono discreti, sono invisibili ai più, ma non per questo meno stravolgenti e meno significativi.

Il mio stato d’animo, quello di Stefano e dei bambini, in questi giorni, è certamente un miracolo, il primo grande miracolo avvenuto grazie a Filippo, che sebbene non si veda e non si senta più come prima, è sempre qui con noi.

Io continuerò a pregarlo e sono certa che continueranno a piovere miracoli.

Anna

FONTE: http://piovonomiracoli.wordpress.com/2014/11/29/piovono-miracoli/

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